
Alessia Ferri, 22 anni, tifernate, vive a Milano dove si è diplomata alla DanceHaus, l’Accademia di Danza di Susanna Beltrami. Grazie all’Accademia ha potuto partecipare alla cerimonia inaugurale di Expo 2015.
Tra un’audizione e l’altra si esibisce per programmi televisivi, spot pubblicitari e festival. Nel tempo libero adora passeggiare per la “sua” Milano.
di Lucia Fiorucci
Dunque Alessia, hai partecipato alla cerimonia inaugurale di Expo 2015. Quale è stato il tuo ruolo?
«Il mio ruolo all’interno della cerimonia inaugurale è stato sfilare con una delle tantissime bandiere aderenti al Bureau International des Expositions, a parere mio una delle cose più belle di questa manifestazione, insieme alle frecce tricolore. Una responsabilità importante ma che mi resterà sempre addosso tanto è stata entusiasmante».
La cerimonia è stata senza dubbio grandiosa, quali sono state le emozioni e l’atmosfera che si respirava vivendola da protagonista?
«Anche se siamo stati una piccola parte di questa cerimonia la gratificazione è stata davvero tanta. Sfilando sotto i riflettori in mondovisione, tutta la fatica, le prove interminabili e la stanchezza dei giorni precedenti sono stati ripagati con il sorriso delle gente presente e il riverbero della stampa dei giorni seguenti».
Tutta Milano risente ora di questo clima di celebrazione e scambio propri di Expo 2015. Quali sono gli aspetti che più ti interessano vivendo la città quotidianamente?
«La città di Milano è sempre stata grandiosa e piena di opportunità, ma con l’arrivo di Expo si è arricchita ancora di più, si respira aria europea in ogni angolo della città. Con questo grande evento per me Milano è diventata ancora di più la capitale europea dell’arte».
Tantissimi eventi e manifestazioni per Expo, a quale non rinuncerai?
«Con Expo la città è piena di eventi, feste, mostre e quant’altro ma per me sarà imperdibile l’arrivo del Cirque du Soleil che regalerà al pubblico mondiale uno spettacolo unico, montato appositamente all’interno dell’Open Air Theatre del Villaggio Expo: uno spettacolo che affascinerà ogni visitatore».
Tornando a te, cosa ti ha dato Milano in questi anni di studio all’Accademia?
«Milano mi ha dato l’opportunità di allargare i miei orizzonti e arricchire il mio bagaglio culturale e personale. È impossibile non diventare assetati di arte e cultura in un panorama che offre così tanto alla sua gente. Ogni angolo della città è da scoprire e ci sono scorci della Milano antica che ti lasciano senza fiato. In ambito lavorativo mi ha dato un trampolino di lancio che probabilmente non avrei avuto altrove; ho iniziato con dei piccoli spettacoli e manifestazioni e piano piano mi sto facendo conoscere e sto allargando sempre di più i mie contatti lavorativi, che siano pubblicità, flashmob, cortometraggi e performance all’interno di gallerie d’arte».
Milano sarà anche il tuo futuro?
«Il futuro è sempre un’incognita ma spero tanto Milano possa essere la mia città adottiva dove poter allargare la mia voglia d’arte e di sapere».