
Sono passati cinque anni da quando è morto Prince. Era il 21 aprile del 2016 e l’artista veniva stroncato da un’overdose di un farmaco oppioide mentre era da solo nell’ascensore della sua villa-studio a Minneapolis. Se ne andava così uno dei talenti più strabilianti della storia della Black Music e non solo.
ARTISTA STREPITOSO
ARCHIVIO INFINITO
Prince è stato un uomo tanto esplosivo sul palco, quanto riservato nella vita. La sua vita artistica è stata segnata da una vera e propria bulimia creativa che ha generato una discografia sterminata, e inevitabilmente diseguale per qualità. Nella sua villa di Minneapolis aveva costruito i Paisley Park Studios, tre sale di incisione che erano considerate una delle meraviglie del mondo della musica registrata. La leggenda vuole che nei suoi archivi ci siano migliaia di brani inediti. Proprio da quegli archivi gli eredi hanno tirato fuori in questi giorni “Welcome 2 America”, un album registrato nel 2010 in cui Prince fa un ritratto dell’America che sembra anticipare le drammatiche divisioni dell’era Trump. Nell’edizione deluxe dell’album c’è anche il video di uno dei 21 concerti tenuti in quell’anno a Inglewood, in California, al termine di un tour mondiale lungo due anni. Per i cultori, c’è anche l’edizione in vinile, con una quarta facciata da collezionisti.