
Quindici anni fa Paul Pedana riempì le pagine dei giornali tenendo sospesa una città intera:
un furgone lo aveva investito e quasi ucciso e Umbertide trepidava e pregava per la sua salvezza
di Paolo Ippoliti
Va in cronaca perché è diventato un musicista affermato, uno dei migliori tra i giovani.
Oggi Paul Pedana fa parlare ancora di sé, ma per tutt’altri motivi:
Ha 31 anni, è un bel ragazzo dal fisico scultoreo, dallo sguardo profondo e un po’ malinconico.
È la traccia che gli resta addosso – e nel cuore – di quel terribile incidente che lo ha segnato.
«Io – racconta – sono nato veramente quel giorno, a 16 anni. Fu un trauma tremendo, che mi cambiò nel fisico e nel carattere, ma che mutò anche la mia percezione della vita e delle cose».
























La vita e le cose, per Paul Pedana passano attraverso il filtro della musica. «Suono da sempre, mio padre Angelo è un batterista, in casa ho avuto sempre le chitarre.
La musica l’ho respirata oltre che studiata al pianoforte da quando avevo 7 anni».
Oggi Paul è un polistrumentista, compositore, autore. Solista e pure batterista ha calcato i palcoscenici di mezza Europa con il gruppo degli “Hantropos”.
«Hantropos, ovvero essere umano – spiega -; l’uomo è al centro della mia riflessione, è la mia passione. Non a caso il mio ultimo album si chiama “Ex human”».
Già l’uomo, che il giovane musicista ha rincorso per il mondo, fino ad andare a vivere con una tribù di indiani americani nel sud Dakota, per poi sbarcare il California, presentandosi al colosso discografico Capital Record:
«Mi hanno buttato letteralmente fuori della porta – sorride – e c’erà li in attesa Beyoncè».
Tanti sono gli aneddoti che questo 31 già troppo vissuto è in grado di raccontare.
Mille sfumature di cultura e sensibilità che ha riversato nel suo lavoro di musicista: dai primi video, seguitissimi su You tube, nel 2006 passando per le platee dell’est Europa in concerto con gli Hantropos fino a “Ex Human”, oggi in vendita su 70 negozi dall’Italia alla Francia, dall’Inghilterra alla Polonia.
Al suo attivo anche alcuni “singoli” di cui uno, “Strange of nowhere”, dedicato a Terry Gilliam, lo straordinario regista inglese diventato cittadino onorario di Montone e ospite fisso dell’Umbria Film Festival.
I lunghi tour lo hanno in America ed in Inghilterra, dove oggi, la sua musica nutrita dalle suggestioni dei R.E.M, Pink Floyd, Brian Eno, Deep Purple, è più nota che in Italia.
Già perché Pedana non è un compositore facile: le sue non sono solo canzonette.
«Ex Human – rimarca – non è solo un disco, ma un concept filosofico fatto di parole e musica».
Intanto lavora come regista e sceneggiatore per corredare la sua ultima fatica di 6 tracce con altrettanti “cortometraggi”.
In uno di essi, rivela in anteprima, reciterà Ken Stott, famoso attore scozzese del film Hobbit e Cafè Society di Woody Allen».
Forse a Paul manca qualche passaggio televisivo che lo renda noto ad pubblico più vasto: «Mi sto organizzato e arriverà a breve».
Una fama che questo ragazzone dallo sguardo profondo e un po’ triste davvero merita.